CASA-MUSEO DEL BEATO GIUSEPPE PUGLISI

Papa Francesco visita la casa-museo del Beato Giuseppe Puglisi
Il Pontefice in visita a Palermo nel XXV Anniversario del martirio del Beato Giuseppe Puglisi
Statua lignea del Beato Giuseppe Puglisi
Realizzata da alcuni artisti di Bolzano, presentata alla cittadinanza e benedetta il 26 maggio 2013
Medaglione in bronzo
Indica il punto in cui Padre Pino Puglisi venne ucciso per mano mafiosa
Foto di vita
Alcune foto esposte nel soggiorno della casa-museo in cui visse il Beato Giuseppe Puglisi
L'armadio con i paramenti del Beato Giuseppe Puglisi
La casa-museo conserva l'armadio della camera da letto del Beato Giuseppe Puglisi con i suoi paramenti
Mostra fotografica permanente Sui suoi passi
Inaugurata l'11 settembre 2019, la mostra raccoglie gli scatti più significativi della visita di Papa Francesco alla casa-museo

Convegno "Padre Nostro e mafiosità: itinerario di fraternità, giustizia, pace, amore e libertà"

Tra i relatori il Dott. Giuseppe Pignatone, magistrato e presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano

Il 25 maggio 2024, in occasione dell’XI Anniversario della Beatificazione del Beato Giuseppe Puglisi, il Centro di Accoglienza Padre Nostro, grazie al contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali, ha organizzato il convegno “Padre Nostro e mafiosità: itinerario di fraternità, giustizia, pace, amore e libertà”.

Ha aperto i lavori la Dott.ssa Paola Geraci, responsabile del Movimento Presenza del Vangelo, che ha successivamente introdotto l’intervento del Dott. Giuseppe Pignatone, magistrato che venne trasferito alla Procura della Repubblica di Palermo nel 1977 come sostituto procuratore, durante gli anni terribili degli omicidi di mafia.

Il suo intervento, “il rinnovato discorso ecclesiale sulle mafie”, ha evidenziato l’evoluzione dell’atteggiamento della Chiesa nei confronti della mafia con una precisa cronologia dei fatti, contestualizzati alla storia di quegli anni, citando pubblicazioni e dichiarazioni di esponenti della Chiesa e laici.

La riflessione è partita dall’Unità d’Italia, quando si pensa che le mafie siano sorte. Tra le citazioni di Pignatone: Mons. Cataldo Naro (Vescovo di Monreale) con riferimento al periodo post seconda guerra mondiale, don Stabile sul periodo distrazioni della Chiesa focalizzata sulle difficoltà legate al periodo del comunismo che spaccava in due l’Europa, il Prof. Savagnone e la sua riflessione sul rapporto “coabitazione senza conflitti” tra Chiesa e mafia.

La Chiesa comincia a cambiare la propria posizione con il Concilio Vaticano II, con un’apertura e una percezione del mondo e della società più consapevole, che porta i Vescovi di Sicilia a denunciare il male che diventa sempre più evidente, con il susseguirsi di omicidi efferati. Indicativo è, nel 1981, durante una liturgia, l’appello del Cardinale Salvatore Pappalardo rivolto ai mafiosi. Si giunge così alla scomunica per gli autori dei crimini di stampo mafioso nell’autunno del 1982, subito dopo l’omicidio del Gen. Dalla Chiesa.
La denuncia da parte della Chiesa diventa più incisiva con il biennio delle stragi 92-93, con l’appello alla conversione dei mafiosi da parte di Giovanni Paolo II ad Agrigento, nella Valle dei Templi, gli attentati di Roma a San Giovanni in Laterano e San Giorgio in Velabro, e infine l’assassinio di padre Puglisi.

Tra analisi dei fatti accaduti, citazioni e riflessioni personali il Dott. Pignatone descrive l’evoluzione nel tempo dell’organizzazione mafiosa e il suo rapporto con la religione, che potrete ascoltare con maggiori dettagli nel video girato il 25 maggio presso l’aula didattica della casa museo del Beato Giuseppe Puglisi.

L’incontro è stato chiuso da Maurizio Artale, presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro, rivolgendo uno stimato ringraziamento per la propria testimonianza al Dott. Pignatone, per avere consentito ai presenti di approfondire le proprie conoscenze su un pezzo di storia che riguarda il nostro Paese, cosa non trascurabile, come evidenziato da Artale: “per capire è necessario conoscere e per conoscere occorre studiare”. Tale concetto si ricollega alla persona del Beato Puglisi e al suo desiderio di conoscenza (quasi 4.000 libri trovati in casa dopo la sua morte) e comprensione dei problemi di coloro che necessitano di aiuto, per entrare in relazione con le persone nel migliore dei modi. Artale ha concluso puntualizzando che la testimonianza del Dott. Pignatone è stata lo spunto di riflessione per interrogarci sul nostro modo di essere cristiani e di ciò che va fatto seguendo l’insegnamento del nostro fondatore Puglisi: “e se ognuno fa qualcosa”. 

 

 

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